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Home Recording, cosa scegliere per iniziare.

Ciao a tutti, iniziamo questa avventura nel mondo dell'home recording ed in particolare tratteremo tutti gli argomenti necessari alla scelta ottimale dei dispositivi di cui effettivamente occorrenti.

Prima di tutto è indispensabile però fare un tuffo nel passato per capire come si è evoluto il mondo della registrazione e come continua ad evolversi ancora oggi.

Negli anni 70 era impensabile decidere di aprire uno studio di registrazione senza avere a disposizione grosse somme di denaro da investire, infatti occorreva acquistare un mixer (cosiddetto banco analogico) di dimensioni e peso notevoli, macchinari per il processamento analogico dei segnali, registratori a nastro per la registrazione e finalizzazione del materiale audio, microfoni professionali dal costo proibitivo e, non meno importante, occorreva avere una competenza tecnica già ben radicata.

Naturalmente ogni strumento in nostro possesso doveva essere mantenuto in efficienza, grazie ad una periodica e costosa manutenzione. In particolare i registratori a bobina avevano spesso bisogno di essere rimessi in efficienza al fine di evitare malfunzionamenti e degrado del materiale registrato. Anche le stesse bobine dovevano essere conservate in luoghi dedicati, al fine di evitare danneggiamenti al materiale registrato.

Non essendo ancora disponibile un computer per la registrazione, ci si affidava al sopra enunciato nastro magnetico, che oltre ad avere delle limitazioni relative al tempo massimo di registrazione (durata in minuti) era particolarmente delicato e soggetto a degradazione nel caso di troppe sovra incisioni. Va da se pensare che i gli artisti che andavo in studio in quel periodo erano certamente pronti e preparati perché non ci si poteva permettere di sbagliare troppo, pena la sostituzione del nastro che certamente non aveva un basso costo.

Ogni operazione di editing infine comprendeva il taglio fisico del nastro che vi assicuro non era una vera e propria passeggiata di salute.

Veniamo a noi, perché vi ho fatto questo preambolo? , non certamente per scoraggiarvi ma anzi tutt'altro. Oggi con una spesa iniziale veramente esigua chiunque, innamorato della musica e della registrazione, puo acquistare una miriade di prodotti creati per soddisfare tutte le esigenze e tutte le tasche.

L'errore che però si fa spesso (e io ci sono caduto subito) è quello di acquistare dispositivi inadeguati, che non ci servono o che sono troppo costosi. Il rischio è quello di entrare nel vortice della cosiddetta G.A.S. (Gear Acquisition Syndrome) che ci porta ad acquisire dispositivi di ogni genere convinti che siano gli strumenti stessi a farci ottenere ottimi risultati e non la nostra preparazione tecnica..

Nulla di più sbagliato, soprattutto all'inizio, per avere buoni risultati, anche con il minimo della attrezzatura occorre essere preparati didatticamente, occorre frequentare corsi tematici seri e essere disposti a studiare la teoria. Si, esiste la teoria e non possiamo fare a meno di conoscere le basi di questo mestiere. Non ci si inventa fonici, si apprende da coloro che hanno anni e anni di esperienza nel campo e che sono in grado di passarvi quelle conoscenze necessarie per far "suonare un pezzo". In questo articolo non parleremo di tecnica comunque ma bensì di come approcciarsi a questo mondo sotto l'aspetto dei dispositivi necessari per un primo home studio. Affrontiamo l'argomento per punti e rispondendo ai principali quesiti:

1- Qual è il mio budget

2- Quale genere di brani intendo produrre

3- Voglio fisicamente registrare strumenti reali o usare virtual instruments e/o sample.

4- In quale stanza mi metto

Sono domande semplici ma importanti, dalla risposta dipende tutto il vostro percorso.

Qual è il mio budget ?


Quanti soldi posso investire in questo progetto? In base a questa risposta posso decidere fin da subito quali dispositivi posso acquistare, naturalmente dopo aver valutato anche le domande successive. Ma andiamo per gradi.


COMPUTER

La prima cosa che devo acquistare, a patto che non lo abbia già, è il computer, strumento indispensabile per lavorare e che ha dato un taglio netto al passato rendendo più facile e alla portata di tutti produrre musica, Windows o MAC non importa,

non fatevi abbagliare da coloro che considerano il MAC come l'unico dispositivo adatto al recording. Non è vero, forse una volta ma ora anche Windows è in grado di farlo ed inoltre ( aspetto non meno importante) a parità di prestazioni, un assemblato con S.O. Windows costa molto ma molto meno. Se poi volete il sistema operativo in uso al Mac (OS X) su un p.c. assemblato, nessun problema. Potete rivolgervi a chi realizza i cosiddetti Hackintosh oppure, seguendo alcuni tutorial presenti su Internet, potete realizzarlo in totale autonomia a patto che abbiate dimestichezza nell'assemblaggio e installazione di software (ricordate che legalmente si viola una clausola del contratto che stabilite con la Apple in fase di installazione del sistema operativo, relativo al fatto che il software deve essere installato solo in macchine Apple originali, quindi vedete voi cosa fare......). Quando ho fatto riferimento ad un vostro eventuale P.C. o MAC già in vostro possesso non ho detto che qualsiasi siano le caratteristiche potete tranquillamente usarlo, devono esserci dei requisiti minimi sia a livello di sistema operativo che a livello di hardware installato. Nello specifico il consiglio che vi do è di evitare portatili sotto dimensionati (tipo celeron e netbook) oppure Mac molto datati o sistemi operativi molto vecchi come Xp. Vi dico questo perché ogni sequencer digitale (Cubase, Protools, Sonar, Reper ecc.) mette a dura prova la vostra CPU e la vostra RAM e pertanto se il computer è già "moscio di suo" avrete problemi di ogni genere tra cui quello della latenza, (affronteremo più avanti l'argomento), anomalia molto comune in macchine non performanti. Se decidete di usare un portatile fate in modo che abbia le seguenti caratteristiche minime:


- CPU I5

- 8 GB RAM

- HD 500 GB

- MONITOR 15"

- USB 3 E USB 2

- Prevedete inoltre l'acquisto di un hd esterno per fare i backup dei progetti (I M P O R T A N T I S S I M O )

- S.O. WINDOWS 7 O SUP

- OS X 10.9 O SUP (MAC)

- USB 3


Nel caso in cui preferiate un fisso (lo preferisco anche io) fate particolare attenzione a:


- Scheda madre ( no sottomarche, meglio Asus) con socket adatto ad I5 ed I7 per eventuali futuri upgrade

- CPU I5

- 16 GB RAM

- HD stato solido da 256 gb per il sistema operativo

- HD Sata III per i progetti.

- S.O. WINDOWS 7 O SUP

- OS X 10.9 O SUP (MAC)

- USB 3


Naturalmente questi sono requisiti minimi e validi orientativamente per P.C. e Mac. Solo per Mac dovete fare attenzione, nella realizzazione di un Hackintosch, alla compatibilità dell'hardware con il S.O., in particolare con la scheda video. (seguire bene i tutorial).

Spesa non inferiore a 1000 euro


SEQUENCER

Ora che avete scelto o aggiornato il vostro computer è indispensabile decidere quale Sequencer usare. Ne esistono molti e non starò qui ad enunciarveli tutti ma ve ne indico alcuni, specificando quale sia, secondo me, il loro campo di utilizzo più indicato.


- ecc.


Non a caso ho messo Protools della AVID (giunto alla attualmente alla sua 12°versione) nel primo posto dell'elenco, infatti risulta essere la Daw più usata negli studi professionali, seguita da Cubase prodotto dalla Steimberg (9 la sua versione attuale). Fino a qualche anno fa si pensava che il sequencer migliore a livello di suono fosse Protools e forse era anche vero ma attualmente, con il veloce sviluppo degli altri sequencer, questo divario sembra sia stato superato ampiamente. Ne consegue che il suono generale di tutti software sopra enunciati è ormai ottimo. La vera forza di Protools è quella di aver creato un vero e proprio hardware a supporto del software, tale da renderlo stabile e performante anche con un grande numero di tracce dato che l'hardware in dotazione (nelle versioni hd) fa autonomamente tutto il lavoro di elaborazione audio lasciando libera la CPU del computer.

Allora......quale scelgo????

Semplice, quella che posso permettermi in base al mio budget e che sia più indicata al tipo di musica che intendo produrre.

Ad esempio per i dj che fanno produzioni dance, techno, deephouse ecc., consiglio Ableton live, sequencer dotato di strumenti nativi dedicati a quel tipo di produzioni. Per coloro che intendono fare di questa attività un futuro lavoro consiglio vivamente di dedicarsi allo studio di Protools prima e Cubase dopo perché queste sono le piattaforme che troverete negli studi e quindi meglio conoscerle sin da subito.

Detto questo, chiunque afferma che un software suona meglio dell'altro, alla stato attuale secondo me non afferma una cosa giusta ma vuole spingervi ad usare quello che ha in dotazione e con cui lavora da anni. (chi dice che non posso fare un disco con Sonar o Reaper dice una cavolata per intenderci).

Ultimo consiglio: se avete modo di provare i software fatelo e scegliete quello più congeniale a voi. In fase di acquisto potete usufruire degli sconti Education, quindi leggete bene se potete rientrare in quella categoria. In alcuni il software in versione ridotta viene fornito assieme alla scheda audio oppure potete usufruire della modalità in affitto come sta ultimamente facendo la AVID con Protools.

Spesa 300/400 euro con sconto education


SCHEDA AUDIO


La scheda audio riveste un ruolo fondamentale nella vostra catena audio e la sua scelta dipende oltre che dal budget a vostra disposizione, anche dalla risposta data alle domande 2 e 3, ovvero quale genere di brani intendete produrre e se necessitate di registrare contemporaneamente più strumenti reali o usare virtual instruments e/o sample.

Inoltre, dato che tecnicamente il dispositivo di I/O in questione converte i segnali analogici in digitali verso il computer e li riconverte in analogico verso i vostri ascolti, è necessario non lesinare troppo sulla sua qualità, non pensate?.

Una scheda audio, anche entry level, ha IN e OUT analogici e una connessione digitale verso il computer ( Usb, Fireware, Thunderbolt ecc.) La sua scelta, almeno per coloro che sono alle prime armi, deve essere incentrata su queste caratteristiche:


- Ingressi ( microfonici, di linea, instruments, digitali, phantom per i mic a condensatore)

- Uscite ( di linea e digitali)

- Tipo di connessione verso il computer ( Usb, Fireware, Thunderbolt ecc.)


Analizziamo gli ingressi; permettono di acquisire i segnali che voglio registrare e pertanto nella scelta della quantità di IN che volete siano presenti, dovete chiedervi se necessitate di registrare contemporaneamente molti strumenti reali (la batteria acustica per esempio) oppure necessitate di un ingresso microfononico ( con selettore phantom per mic a condensatore) e uno instrument per la vostra chitarra elettrica. In questa fase è necessario che vi dia un consiglio da tenere bene a mente: una scheda con molti ingressi microfoni e di linea ma di basso costo non è la scelta giusta da fare. Se pensate che un preamplificatore microfonico che possa essere definito tale costa al pubblico dalle 300 alle 400 euro, che qualità pensate di trovare in una scheda che ne ha 8 allo stesso prezzo?. Pertanto meglio una scheda con 1 o 2 preamplificatori a quel prezzo ma di qualità.

Il rischio è di avere un elevato numero di preamplificatori che vi permettono di registrare una batteria intera ma con un risultato audio di scarsa qualità ( ricordate che a qualsiasi livello operiate in questo lavoro, il suono di partenza fa la differenza nelle vostre produzioni).

Parliamo di uscite: permettono alla vostra scheda audio di gestire i vostri ascolti. Normalmente una scheda entry level ne ha 2 etichettate come L e R oppure 1 e 2.

Bene, in questa fase non vi serve altro in quanto utilizzerete le stesse per ascoltare in stereo i vostri lavori veicolando il segnale, con appositi cavi, verso i monitor. Anche qui un piccolo consiglio dettato dalla esperienza: evitate le schede con uscita sbilanciata con connettori femmine RCA o jack TR. Le uscite sbilanciate prevedono l'impiego di cavi anch'essi sbilanciati che per tutta la loro lunghezza risultano essere soggetti a disturbi elettrici di varia natura che si manifestano sui monitor sotto forma di ronzio nel migliore dei casi. Naturalmente ogni cavo, sia bilanciato che sbilanciato è soggetto a questi disturbi ma nel caso dei bilanciati la tecnologia utilizzata negli in e out permette l'eliminazione o comunque una drastica riduzione dei disturbi.


Parliamo ora della connessione verso il computer: come già enunciato sopra esistono vari tipi di connessione digitale e nella scelta della scheda è necessario sapere quale sia disponibile nel vostro computer.

La differenza fra loro non è solo riconducibile al tipo di connettore utilizzato ma maggiormente alla velocità e tipologia di trasmissione dei dati digitali da e verso il computer. Il consiglio che vi do è quello di scegliere quella più veloce naturalmente ma attualmente una connessione USB 3 è più sufficiente per il vostro home studio.

Tra le cose importanti occorre ricordare quanto sia necessaria la presenza nella scheda audio di una uscita cuffia e un potenziometro che faccia un Blend (misceli) tra il segnale di ritorno audio della scheda e il segnale diretto dello strumento che state registrando.

In ultima analisi se la scheda è di buona qualità si riduce drasticamente anche la cosiddetta latenza. Imaginate che mentre suonate il suono di ritorno del vostro strumento arrivi con un certo ritardo. Riuscireste a suonare o a seguire un metronomo ?Penso proprio di no. Ecco questa è la latenza che diminuisce all'aumentare della qualità della scheda e del vostro processore nonché dalla qualità dei driver utilizzati.

Occhio infine alla disponibilità dei driver aggiornati per il vostro sistema operativo. Prima di acquistare visitate il sito del produttore.

La scelta del modello è quindi vincolata non solo alla qualità ma anche al tipo di musica che intendete produrre, certamente se fate Dance, House e affini non vi importa avere a disposizione 8 in analogici dato che il vostro programma musicale sarà costellato di loop audio e tracce instruments/midi.

Concusioni: investite in una buona scheda audio, non buttatevi sulla prima che trovate e che costa 80 euro spedizione compresa. Valutate un buon usato ma attenti alla compatibilità dei driver con il vostro S.O.

Spesa 200 / 300 euro



MICROFONI


Il microfono è un componente importante nella vostra catena, il suo compito è quello di catturare il vostro suono e trasformarlo in un segnale elettrico da dare in pasto al vostro preamplificatore, Quindi capite come la sua qualità sia imprescindibile. Anche qui il mercato dell'usato ci da una mano. Non esistono microfoni per batteria o per chitarra ma solo mic che rendono bene su determinati strumenti e non su altri. La categoria è ampia ma semplificando si riducono a due categorie:


- Dinamici

- A condensatore


Ogni mic ha una sua figura polare che definisce l'area in cui il microfono ha sensibilità nonché l'area in cui il microfono ha reiettivita ( il microfono diventa sordo insomma) al suono.

Semplificando i dinamici rispetto ai condensatori sono molto mento sensibili al suono e quindi il loro utilizzo naturale è per le riprese ravvicinate ( Close mic ad esempio ) alla fonte sonora, mentre i microfoni a condensatore ( alimentati dai 48 volt della Phantom) sono più sensibili e si utilizzano nelle riprese ambientali nonché sulla voce.

Quindi nella vostra dotazione di studio vi consiglio di avere un condensatore ed un dinamico per iniziare. Ad esempio tra i dinamici potreste scegliere il leggendario Shure SM57 per riprese ravvicinate di cabinet sia di basso che chitarra e un bel rode NT1 per la voce, che tra l'altro nella versione in bundle vi fornisce anche uno supporto elastico per smorzare le vibrazioni che un microfono sensibile come il condensatore gente a percepire maggiormente. Naturalmente la mia è una indicazione di massima.

L'importante è evitare le cinesate da 38 euro spedizione compresa......

Mi raccomando il cavo, prendetelo buonino, non fate i tirchi.



Spesa tot 350 euro circa


I MONITOR


La scelta dei monitor è molto personale e dipende come al solito dal nostro budget e dal tipo di genere musicale che affrontiamo. Hanno dimensioni diverse e in base a questa caratteristica sono classificati cosi:

- Near-Field – sono diffusori dedicati ad un ascolto ravvicinato, in genere vengono posizionati sulla scrivania o sulla consolle di mixaggio

- Mid-Field – sono diffusori che offrono le migliori prestazioni se posti ad una certa distanza dall’ascoltatore, diciamo dell’ordine di qualche metro al massimo

- Far-field – sono diffusori che, viste le loro dimensioni, necessitano un posizionamento abbastanza lontano da quello che sarà l’effettivo punto di ascolto della stanza.

Nel caso di un home studio i monitor da prendere in considerazione sono certamente i Near-Field che posizionati sulla nostra scrivania soddisfano a pieno le nostre esigenze.

Per effettuare una scelta oculata, oltre al nostro onnipresente budget, dobbiamo tener conto del genere musicale trattato; infatti nella mia esperienza ho avuto modo di notare come molti diffusori (purtroppo) colorino il suono emesso fino a rendere un monitor adatto ad alcuni generi musicali rispetto ad altri. Negli studi professionali avrete certamente notato la presenza di due o più monitor di riferimento. A quei livelli la loro presenza non è solo finalizzata a diversificarne l'utilizzo rispetto al genere musicale ma anche per ascoltare il mix su diffusori diversi ed effettuare le necessarie modifiche al mix. In un home studio dobbiamo contenere i costi quindi scegliamo fin da subito gli ascolti giusti. Se potete ascoltateli presso i negozi con i vostri brani di riferimento. Non prendete monitor da 99 euro, magari optate per qualcosa di usato. I marchi consigliati a mio parere sono Adam, Genelec, Dynaudio, Klr (usate per Tecno e House nella maggioranza dei casi).

Le dimensioni dei woofer devo essere comprese fra i 6 e 7 pollici e la risposta in frequenza tra i 40 hz e i 20 khz. Un monitor con una risposta in frequenza di questo tipo vi permette di ascoltare bene i vostri lavori anche nel loro contenuto di basse frequenze che spesso e volentieri rappresentano il tallone di Achille di molti home studio. Sapete quanti mix mi sono pervenuti con molti bassi perché non riprodotti adeguatamente dai monitor sono stati enfatizzati di chi ha fatto il mix?. Tanti vi assicuro. Guardate che in mastering non si fanno i miracoli quindi meglio mixare bene sin da subito.

Nella scelta dei monitor entra in gioco anche anche la 4° domanda che vi dovete porre, ovvero in quale stanza mi metto?

Spesa 500/800 euro.


LE CUFFIE

Molti mi chiedono: si puo mixare in cuffia ?. In realtà si può ma non aspettatevi di avere un ottimo risultato. Le cuffie in realtà falsano l'ascolto in quanto restituisco un panorama sonoro non veritiero, infatti mentre usando i monitor ascoltate il suono degli stessi e l'ambiente con le sue riflessioni, con le cuffie no. Il canale R è completamente isolato rispetto ad R. Insomma se non potete farne a meno usatele ma almeno acquistate un modello aperto ( Tipo le Grado in figura e ricordate di usare una traccia di riferimento per confrontare i suoni del vostro mix con quella traccia.



LA STANZA

Qui entriamo in un mondo complesso e difficile da digerire e che normalmente nessuno prende in considerazione. Certo nessuno vi obbliga a trasformare la vostra camera da letto in uno studio di registrazione professionale ma qualche accorgimento va affrontato, anche cambiando la disposizione della mobilia se necessario (genitori o moglie permettendo). Non illudetevi che i cartoni delle uova siano la panacea di tutti i mali, la loro funzione è quella di contenere le uova e basta, non hanno alcun effetto sull'acustica della stanza ed inoltre sono anche brutti da vedere. Ecco alcuni accorgimenti da seguire ove possibile e concetti da assimilare:

- Posizionare la scrivania, in una stanza si spera di forma rettangolare, al centro del lato corto della stanza a ridosso di un muro senza finestre e con muri laterali senza porte e con superficie libera da mensole o altro. Le prime riflessioni prodotte dall'onda sonora che impatta sui muri laterali e deviate verso le vostre orecchie, vanno controllate con materiale fono-assorbente di qualità ( evitate il piramidale in quanto molto scarso) Per sapere dove posizionare i pannelli, usate uno specchio appoggiato muri laterali e facendovi aiutare da un amico muovetelo fino a vedere l'immagine riflessa dei monitor. Fino a quando vedete l'immagine riflessa dei vostri monitor significa che li si hanno le prime riflessioni e quindi quell'area va coperta con il fono assorbente.

P.S. date una occhiata qui per vedere i vari pannelli.

- Quando si parla di materiale fono assorbente non si parla di fono impedenza. Sono due concetti e materiali diversi. Il materiale fono assorbente controlla le riflessioni della stanza permettendoci un ascolto il più lineare possibile ma non ci isola in alcun modo da e verso l'esterno. L'impiego di alcune tecniche particolari di isolamento e di impiego del materiale fono impedente permette l'isolamento acustico dell'ambiente riducendo sensibilmente la pressione sonora verso e dall'esterno della stanza. Il suono non è altro che una forma di energia cinetica che per essere abbattuta o limitata va trasformata tutta o in parte in altra energia. Chi ha fatto studi tecnici sa bene che " NULLA SI CREA E NULLA SI DISTRUGGE MA TUTTO SI TRASFORMA, questo concetto vale anche per l'energia.

- Il materiale fono assorbente lavora bene sulle frequenze medie e alte ma non ha alcuna influenza sulle medio basse, basse e bassissime.

Per abbattere le basse frequenze abbiamo bisogno dei cosiddetti risonatori accordati sulla frequenza critica ma questo aspetto lo sorvoliamo in quanto rischiamo di uscire fuori tema in un attimo. Per controllare le basse che si annidano negli angoli della stanza possiamo usare le cosiddette bass-trap (vedi figura ) opportunamente posizionate negli angoli della stanza, ma non aspettatevi miracoli. L'unica cosa che dovete sapere è che più la stanza è quadrata o similcubica e maggiori sono le problematiche con le frequenze basse, e qui mi fermo.

- Il posizionamento dei monitor è molto importante e segue la regola del triangolo di ascolto in cui i monitor ruotati di 60 gradi creano un triangolo come in figura in cui la testa dell'ascoltatore è posta allineano dello stesso.

Ricordate che per avere un'ascolto ottimale i twiteer dei monitor devono essere ad altezza orecchie, ne sopra ne sotto.

Se potete rivolgetevi ai professionisti del settore e scoprirete che non è sempre detto che dobbiate spendere una fortuna per trattare la vostra stanza e magari, con un po di manualità riuscite a costruirvi tutto da soli, divertendovi pure o ottimizzando la spesa. Ad esempio io mi sono costruito lo studio da solo seguendo i progetti di Teetolevio. Chi è? Fate un salto nel suo sito e vedrete.

Spesa circa 600/700 euro.



CONCLUSIONI


Guardando i prezzi vi è passata la voglia vero? Ricordate che quelli sono i prezzi del nuovo. Tranquilli non dovete per forza fare queste spese. L'importante è stabilire un budget e cercare di non prendere strumentazione scadente. Buttatevi, per contenere i costi e per iniziare, sull'usato (mercatinomusicale.com ad esempio). Consigliatevi con qualcuno che ne sa di più di voi, non fate solo e sempre di testa vostra. Ricordate che la qualità della vostra catena audio dipende dal componente più scarso sia esso anche un cavo di bassa qualità. Realizzate le vostre produzioni e contattate uno studio per il mix ed il mastering per le prime volte ( i professionisti possono darvi delle dritte importanti ) , partecipate a corsi tematici sul mix e mastering per conoscere la teoria, può farvi solo bene.


Spero di esservi stato utile.

Buon mix a tutti


MAURIZIO SELLANI












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